Odio le Feste



Ciao a tutti

Ormai ci siamo:_ anche l’8 dicembre è passato e gli alberi di Natale e i presepi hanno invaso case, strade, negozi… Siamo circondati.
Come potete capire, non sono una fan delle Feste natalizie. Finchè ero piccola, magari c’era l’eccitazione dell’arrivo dei regali, il divertimento di addobbare e decorare la casa, c’erano i lavoretti a scuola (mostruosità terribili che nemmeno Art Attack sarebbe in grado di riprodurre) e via dicendo. Abbiamo sempre abitato lontano dalle nostre famiglie di  provenienza, le quali vivevano e vivono a circa 600 km di distanza l’una dall’altra. Quindi, eravamo sempre in viaggio. Mi ricordo le traversate oceaniche per arrivare da un capo all’altra dell’Italia. Ricordo il freddo, la pioggia, il ghiaccio, il buio, i bagni orrendi degli autogrill… E poi non riuscivo mai a godermi i miei addobbi. Li mettevamo l’8 e mai che li abbia visti il giorno di Natale o di Capodanno. Tornavamo a casa quando le Feste erano ormai concluse ed era ora di smontare tutto. Piuttosto deludente.
Ora, che so che Santa Lucia e Babbo Natale non mi portano un fico secco in realtà, le Feste mi mettono una certa dose di angoscia addosso. Siamo sommersi da pubblicità terrificanti già da metà novembre che cercano di propinarci panettoni e spumanti, cotechini e lenticchie. Sembra che dobbiamo decorare anche la doccia e la lavatrice, altrimenti non c’è spirito natalizio.
Non ho nulla contro la festa religiosa. Credo sia un momento di raccoglimento, pace e speranza. L’ansia di dover cucinare, regalare, acquistare, preparare e divertirsi a ogni costo mi soffoca. Abbuffate colossali nemmeno fossimo appena usciti da un campo di concentramento, il frigo che neanche si chiude da quanto è pieno, scaffali nei supermercati vuoti come se fossimo a un passo dall’inverno nucleare…
Ma che palle.
Per non parlare di Capodanno. Una normale cena al ristorante diventa un esborso mastodontico. Sei obbligato afesteggiare e divertirti perché è così che deve essere. La gente si ammazza e rimane mutilata con i petardi. Anche in questa occasione, devi rimpinzarti di cibo, cercando di fare le scorte fino all’estate, se possibile.
Le grandi tavole imbandite, i cenoni e i pranzi… Chissà se chi si abbuffa si rende conto che dietro queste allegre occasioni c’è un lavoro micidiale di madri e mogli che cucinano per un mese senza sosta, per poi dover ripulire tutto. Così, al solito, l’uomo se ne sta spaparanzato sul divano a digerire tonnellate di cibo oppure apre una bisca di briscola e mercante in fiera con i vari zii, cugini, fratelli, la donna sta con le mani nell’acqua per ore a lavare l’intero servizio di piatti, bicchieri, padelle e stoviglie varie.
Bello, davvero.
Da qualche anno vedo l’arrivo delle Feste come un incubo, un ostacolo insuperabile. So che arriverà e dovrò piegarmi a queste imposizioni. È un po’ come l’influenza in iverno, la verruca in piscina e l’allergia a maggio.
So di avere una visione non proprio solita delle Feste natalizie. La gente è contenta dell’arrivo di questo momento dell’anno. A me va benissimo non lavorare per qualche giorno e riposarmi. L’obbligo della festa, però, mi stanca più dello studio e dell’ufficio messi insieme.
Forse sarebbe bello ritornare a modi un po’ più sobri per trascorrere questo periodo, abbandonando esagerazioni che appartengono forse a epoche in cui il cibo era finalmente tornato sulla tavola in abbondanza dopo anni di guerra e fame post-bellica. Sarebbe bello passare delle vacanze senza litigare, senza musi lunghi, senza stress e senza ansie. Sarebbe bello stare insieme senza l’angoscia del regalo, del pranzo, della cena, dell’albero e del presepe. Perché dobbiamo illuminare casa nostra così da renderla visibile dallo spazio? A che serve? Contando che, non avendo l’Italia centrali nucleari, la corrente elettrica costa una fortuna. Sembra quasi una maratona di resistenza festiva.
Quindi, quest’anno voglio fare qualcosa di diverso. Intanto, vorrei riposare, dato che l’anno 2016 è stato un vero osso duro. Poi vorrei stare in pace senza stress di alcun genere. E poi voglio andare alle terme! Mi sa che il 26 o il 27 mi chiudo dentro Saturnia e ne esco il giorno dopo, tutta molliccia e invertebrata da quante ore sono rimasta nell’acqua sulfurea.

Così, puzzando di uovo marcio, non mi si avvicina nessuno fino all’anno nuovo!


Babbo Natale portami l’estate!