Andiamo in ERASMUS!



Buona domenica a tutti!

Finalmente una bella giornata di sole! E io ho il raffreddore…Ottimo. Note positive: ieri sera ho visto degli amici con i quali non uscivo da mesi e stamattina con i miei genitori abbiamo fatto l’albero! A pranzo, brodino….

Se ancora non siete stati in centro a Roma, andateci subito! Hanno addobbato quasi tutto e l’illuminazione in via del Corso quest’anno rappresenta le bandiere del mondo! Fate una passeggiata e godetevi questo spettacolo!

Ora, se la memoria non mi inganna, siamo quasi giunti al periodo della consegna dei documenti all’università per partecipare al programma Erasmus.

Cos’è l’Erasmus? Accendiamo la luce per quelli che non ne siano a conoscenza. Si tratta di un progetto europeo ormai datato ma fortemente radicato e di successo che ogni anno fa scambiare studenti universitari tra atenei dell’Unione. Io l’ho sempre considerata un’esperienza necessaria e stupenda. Poter vivere in un Paese straniero all’interno di una struttura protetta come l’università, studiare, divertirsi, conoscere gente nuova, mescolare culture e tradizioni, mettersi alla prova con attività e sfide diverse… Credo che qualsiasi universitario dovrebbe andare in Erasmus!

Noi talpette siamo sempre piuttosto schive e diffidenti, temendo di andare a fare qualcosa che solo ci causerà problemi. Ma l’Erasmus non è affatto un ostacolo, anzi, è una maniera per crescere e inserirci gradualmente nel mondo.

Se ci state pensando ma non ne avete il coraggio, se non ci avete mai pensato perché vi bevete la stupidaggine di quelli che dicono che in Erasmus non si fa niente e si perde solo tempo, io vi consiglio di lasciar cadere a terra questi sacchi carichi di mattoni e andare per la vostra strada liberi.

Come si fa?

Il primo passo consiste di due attività. La prima, importantissima, scegliete dove volete andare. Sarà un momento più unico che raro: quasi mai nella vita potete prendere una lista di paesi e decidere serenamente dove andare, sapendo che poi prenderete addirittura una borsa di studio per partire. Cosa vi attira? La Scandinavia? Il Nord Europa? Paesi dell’est? Il Sud? O magari siete così fortunati da studiare in un ateneo con programmi Erasmus al di fuori dell’Unione, come negli States o nel sud America? Pensate senza pregiudizi a quale parte del mondo, se poteste partire oggi, vi ispira di più e cominciae a informarvi.

Una volta scelte almeno quattro destinazioni, andate all’ufficio relazioni internazionali della vostra università e cominciate a chiedere informazioni anche a loro. Normalmente, dovrebbero loro stessi iniziare delle comunicazioni con gli atenei stranieri, ma vi suggerisco di scrivere anche voi all’ufficio internazionale corrispondente.

Parlate anche con studenti della vostra università che soo tornati dall’Erasmus, così da avere notizie fresche.

In seguito, dovrete presentare un piano di studio. Non andate in vacanza, dovrete anche dare degli esami! Per dimostrare che non è vero che in Erasmus non si fa niente ed è solo una perdita di tempo, io nella sessione di esame che ho sostenuto all’estero, ho dato tre esami e ho preso due 28 e un 29, dando le stesse materie che avrei dovuto dare in Italia. E allora????? Che aspettiamo? Potessi, tornerei immediatamente in Erasmus!

Essendo di fatto un concorso pubblico, avrete dei posti assegnati per disabili. Finalmente, qualcosa di interessante. In più, è prevista anche una borsa di studio mensile che vi aiuterà a coprire i costi.

Approvato il piano di studio e accettatata la vostra richiesta da parte della università straniera e di quella di casa, dovete iniziare a cercare casa. Meglio qualcosa di vicino alla facoltà, per evitare grandi trasbordi, possibilmente in un residence insieme ad altri studenti. Sarete sempre insieme ai vostri compagni e socializzare sarà più facile.

Iniziate a parlare con l’università per organizzare eventuali accompagnatori e ausili vari. Di solito, le università più attrezzate, hanno sia accompagnatori sia servizi per ipovedenti e non vedenti.

Una volta partiti, divertitevi! Andate a tutte le lezioni, tutte le feste, tutte le attività, tutte le gite, qualsiasi cosa. Iscrivetevi ad associazioni e partecipate alle loro idee. Sarete sempre insieme a persone coetanee con i vostri stessi interessi e andrà tutto alla grande.

Io sono stata in Erasmus nel lontano 2011. Ho presentato i documenti in gennaio e a febbraio mi hanno comunicato che sarei partita a settembre! Ho trovato un piccolo studio dentro un residence insieme ad altri studenti, eravamo quasi 2000 dentro quello studentato! Io ho scelto Leuven, in Belgio. Volevo qualcosa di estremamente lontano da Roma. Una piccolissima cittadina nelle Fiandre belghe che vive e progredisce solo grazie alla presenza dell’università. Uno degli atenei più rinomati al mondo, dove però la vita studentesca è  super intensa! Ci sono rimasta per sei mesi durante il semestre invernale. Ci sono state delle settimane in cui sono uscita tutte le sere e mi sono divertita un mondo! Potevo andare in giro a piedi da sola senza correre rischi, la sicurezza era elevatissima a tutte le ore del giorno, quindi anche di notte non avevo alcuna paura a tornare da sola al mio studio. Abbiamo fatto viaggi e gite, abbiamo organizzato feste e manifestazioni. Ho stretto delle amicizie che resistono ancora oggi. Potessi, tornerei immediatamente in Erasmus!

Adesso andate a informarvi e partite presto anche voi!


XOXO