Remando a Ferrara!





Buongiorno a tutti!

Ebbene sì: è lunedì.

Non prendiamocela troppo, anzi, prendiamocela comoda! Nonostante sia uno dei giorni più bruttini della settimana, non è così tremendo. Adesso, poi, abbiamo addobbi, pranzi, cene e regali a cui pensare, quindi il tempo scorre molto più rapidamente! In pià, è passato il giorno più corto dell’anno e il solstizio di inverno è alle porte, quindi possiamo dire che è arrivata l’estate! O almeno, la primavera!

Come avete passato questo fine settimana? Spero tutto bene!

Io, come vi avevo detto, sono andata a Ferrara per un raduno della nazionale italiana para-rowing. Si tratta della nazionale di canottaggio appositamente creata per accogliere persone con disabilità di vario genere. Siamo paralleli alla nazionale maggiore, infatti, nei grandi eventi, partecipiamo insieme nelle stesse competizioni. Per chi non avesse letto il post sullo sport paralimpico, lo può trovare in giù nella cronologia.

In questo weekend appena passato, il CUS Ferrara ci ha ospitati nell’ambito della competizione natalizia di tutto il settore agonistico della società. La mattina di sabato, noi della nazionale abbiamo fatto un test durissimo al remoergometro, prova che ti debilita e ti fa chiedere “ma dove mi trovo?”, da quanto è faticosa. Poi, dopo pranzo, siamo andati tutti al campo di gara dove abbiamo sistemato la barca, un otto, e siamo usciti per iniziare il riscaldamento. Dopo poco, abbiamo tirato contro un altro otto del CUS Ferrara composto da soli uomini normodotati, sulla distanza dei 250 metri. Due corse e due vittorie schiaccianti per la nazionale paralimpica! Ricordiamo che la nostra barca è normalmente composta da uomini e donne insieme. Mentre, il nostro avversario, era completamente maschile! Grande soddisfazione!

La società ci ha accolti anche a cena, dove siamo stati insieme a tutto il settore agonistico. È stato davvero molto carino e divertente, una serata da ricordare! La mattina di domenica, invece, siamo sempre usciti in otto e abbiamo fatto circa una ventina di chilometri di barca. Faceva piuttosto freddo, ma siamo stati graziati sia dalla nebbia che dalla pioggia.

Andare ai raduni è sempre una bella esperienza. Innanzitutto, ved i tuoi compagni e stai insieme a persone che apprezzi. In secondo luogo, ti salvi, almeno per qualche giorno, dalla solita vita frenetica in cui devi pensare a tutto, devi stare attento a tutto, devi fare tutto da solo: sei lì, e la tua unica preoccupazione è quella di fare bene quello che devi fare. La spesa, le pulizie, i trasporti e tutto il resto, sono problemi di altre persone! Una liberazione, dato che per fare tutto, arrivo a sera che mi sento uno straccio.

Consiglio vivamente, a chiunque abbia qualche genere di disabilità, di provare a praticare uno sport. L’eventuale squadra nazionale e l’agonismo possono arrivare come anche no, ma almeno provate a praticare qualche sport! Che sia il canottaggio o le bocce, cercate qualcosa che possa darvi entusiasmo! Io ho iniziato a fare canottaggio perché mi attirava l’idea e dopo aver provato, mi sono divertita un sacco. Se continuerà a divertirmi e se continuerò ad essere entusiasta della mia attività, continuerò anche a faticare come una bestia per riuscire a tagliare il tragiardo per prima.

Lo sport agonistico non è la partenza, è solo un punto a metà strada tra l’entusiasmo di fare qualcosa  di interessante e la voglia di essere i numeri uno. Non è necessario partecipare alle Olimpiadi, per trovare la gioia di fare una attività che amiamo. Si crede, in Italia, che se hai una difficoltà fisica di qualche genere, devi necessariamente finire i tuoi giorni tappato in casa, da solo, senza niente nella tua vita.

Tutte cazzate.

Se vi va, fatelo! Non ci sono ragioni per ritardare ulteriormente!

A domani!

XOXO