Talpe contadine?? Yes, we can!





Buongiorno cari amici!

Spero che questo weekend di maggio sia andato bene anche a voi! Con il bel tempo, direi che è proprio ora di mettere il naso fuori di casa!

Io invece sono andata in campagna.

Non che sia una appassionata dei paesaggi bucolici, anzi. Sono l’esatto opposto e non amo particolarmente la vita rurale. Inoltre, confondendo il verde con il marrone, tutto ha lo stesso colore per me in campagna e mi annoia molto vedere un paesaggio così monocromatico.

Sapete che sono alla costante ricerca di maniere per riuscire  a diventare sempre più indipendente e autonoma, nonostante mia madre, più passa il tempo, più mi tratta come se avessi due anni. Ma vabbè.

Da un mese a questa parte sono venuta a conoscenza dell’imprenditoria giovanile e dell’imprenditoria femminile, due settori del nostro mercato che davvero non avevo mai considerato. In più, sono venuta a sapere che esistono molti bandi che forniscono la possibilità di essere finanziati per intraprendere un percorso imprenditoriale.

Ed ecco il pensiero:

Se è vero che ci sono moltissimi giovani che pian piano stanno tornando all’agricoltura, non come attività principale, ma come attività collaterale di sostegno alle loro aspirazioni cittadine, allora anche noi talpette possiamo provare ad inserirci in questo scenario.

Vi dico subito che non esistono aiuti o agevolazioni per disabili che decidano di diventare imprenditori. Possono avere sostegno se assumono disabili, ma se la talpa o la persona in sedia o che altro decide di aprire la sua attività, viene considerata esattamente come tutti gli altri. Mi sembra un tremendo vuoto legislativo, figlio della mala   cultura italiana dove il portatore di handicap sta chiuso in casa in eterno a vegetare.

Invece, dall’Unione europea, dalle Regioni e da vari enti nazionali e locali, si possono ottenere finanziamenti per avviare l’attività. Spingo molto s questo tasto perché, essendo io priva di capitali, qualsiasi idea imprenditoriale abbia, la devo sostenere con un patrimonio che di certo non è mio al momento. I tassi di interesse sono davvero favorevoli e si può pensare di non essere strozzati mortalmente per ripagare il finanziamento.

Le attività agricole, tra l’altro, sono quelle che godono del miglior regime fiscale,  aspetto fondamentale, se realizziamo che in questo Paese prima si pagano le tasse e poi si conta quanto davvero si è guadagnato.

Ovviamente, se decidete di informarvi sulla materia, ci sono degli step da affrontare, così da arrivare al momento della scelta con una lucida visione di quello che potrebbe verosimilmente essere il futuro.

Innanzitutto,   studiate quale è il prodotto che nella vostra zona è più di successo. È inutile mettersi a coltivare i limoni in alta montagna, quindi imparate a conoscere l’agricoltura del vostro territorio. Prendete il prodotto che più è in voga e più vi potrebbe far guadagnare.

Poi, consultate la Camera di commercio e la Coldiretti: loro vi sapranno dare indicazioni tecniche sulla burocrazia necessaria e su tutti gli aiuti che potete ricevere per l’acquisto del terreno e la procedura per gestirlo.

Parlate con un agronomo: lui avrà idea di che cosa significa gestire e mantenere una produzione agricola e quali sono le prospettive che vi potete immaginare.

Poi decidete: una volta che avete in mano una serie di informazioni chiare su tutti gli aspetti pratici, allora potete tirare le somme e scegliere se l’dea può per voi essere utile o meno.

Per chi, come me, non vuole trasferirsi in campagna, non c’è problema. Le associazioni e i consorzi, così come le cooperative agricole, possono aiutarvi in tutte le fasi del processo, dal mantenimento del campo, alla potatura, fino alla raccolta e alla lavorazione del prodotto. Ovviamente, anche questi sono costi di cui l’agronomo dovrà avvisarvi.

Ci sono molte voci contrastanti sulla questione agricoltura: chi dice che il settore è in piena crisi, chi dice che sta avendo un boom, chi invece lo ritiene inutile. Quello che posso vedere io è che i cavalli trainanti di questo Paese sono sempre stati  il cibo, il turismo e la moda. Inoltre, esistono realmente  una serie importante di aiuti e finanziamenti, quindi anche alle persone come me, prive di capitali, può essere data una possibilità di iniziare una impresa agricola.

Come potete capire, la materia è complessa e composita. Sta di fatto che oggi le professioni legate ad ordini (come il settore legale) non pagano e anche nell’ottica di una possibile assunzione in aziende eccetera, spesso si trovano situazioni che non permettono ai giovani di campare. Diciamo la veritò, una volta per tutte: uno stipendio di 800€ non ti dà i mezzi per vivere da solo. Allora, è il caso di provare altre vie per raggiungere l’indipendenza che ai nostri predecessori non è mai mancata, o almeno, non è mai stata una chimera come lo è per noi oggi.

Pensateci su e fatemi sapere se avete altre info da passarmi. Io ci sto ragionando seriamente, mi sono rotta di non avere mezzi miei e di dover chiedere ai genitori che non possono mantenerti all’infinito. Se il lavoro non c’è, allora creiamolo!

XOXO