MASCHI CONTRO FEMMINE





Buon venerdì ragazze e ragazzi!

Finalmente, è giunto il momento: la sfida finale, quella di cui tutti conoscono l’esistenza ma a nessuno viene mai il vero coraggio per affrontarla. Un incontro epico, all’ultimo sangue. La storia dell’umanità non sarà più la stessa dopo questo evento clamoroso e colossale.

MASCHI CONTRO FEMMINE.

Siamo sempre stati abituati, sin dalle scuole materne, ad essere divisi per genere. Maschietti da un lato, femminucce dall’altro. Squadre separate, amicizie separate, gruppi di studio e di lavoro a sesso omogeneo. Abbiamo sempre percepito la differenza tra i due mondi, Venere e Marte, portandoci dietro per tutta la vita la convinzione che la diversità di genere corrisponda anche a un diverso modo di comportarsi.

Ieri sera sono stata alla festa di compleanno di una mia amica più grande di me. Ero la più giovane del gruppo. Mi diverte un sacco ascoltare quello che hanno da dire le persone che non conosco e che magari hanno qualche anno più di me.

A un certo punto, ecco il dibattito epico al quale nessuno riesce a trovare soluzione: il rapporto tra il pianeta Maschi e pianeta Femmine. Una ragazza, batterista professionista, diceva che a una sua collega un gruppo di soli uomini aveva rifiutato un ingaggio perché, essendo lei donna e loro rampanti leoni, avrebbero avuto problemi con lei: qualcuno ci avrebbe provato e per questo il gruppo si sarebbe potuto sfasciare.

Siamo rimasti tutti un po’ basiti da questa frase. Non prendi una persona capace a lavorare con te parchè, essendo donna in un gruppo di ominidi, rischi che il complesso si distrugga a causa della presenza di lei? Per essere il 2015 inoltrato, siampo ancora parecchio indietro.

Personalmente, ho sempre e solo frequentato ambienti maschili. Vengo da una famiglia di militari, abbiamo vissuto anni dentro le caserme di tutta Italia nell’epoca in cui ancora non c’erano donne in forza armata. Lo studio dove lavoro è prevalentemente maschile, la cattedra con collaboro è unicamente blu, infine faccio canottaggio agonistico, sport per uomini, così dicono, almeno. In pratica, sono da sempre affiancata da uomini. Non fatevi ingannare dalle apparenze, però: non sono stata cresciuta come una principessa circondata da dolci cavalieri senza macchia e senza paura. Anzi, diciamo che a un certo punto mi sono sentita maschio persino  io! Emergenza rientrata, grazie al Cielo, però non è semplice gestire un ambiente pieno di testosterone.

Per me è la normalità. Ormai conosco il c cervello maschile e ho capito alcuni passaggi mentali che alle donne di solito non arrivano. Ma mi rendo perfettamente conto che approcciarsi come unica donna a un qualsiasi ambito dove ci sia una prevelente presenza di uomini, può essere difficile. Basta, credo, non fare caso ai soliti sguardi liquidi, alle paroline dolci, farsi valere e mostrare quello che si sa fare. Il maschio, quando vede che vali quanto lui se non di più, inizia a lasciarti in pace e ad apprezzarti come essere umano, puro e semplice. Se, invece, si passa per la fanciulla indifesa che cerca il principe azzurro con i leggins attillati, allora l’immaginario maschile si scatena e non si verrà mai prese sul serio.

Almeno per me, questa filosofia, funziona. Inutile lamentarsi di sguardi e sorrisi (a meno che non si superi il limite della civiltà, allora botte da orbi). Ci dobbiamo concentrare sul motivo che ci spinge a stare lì, farci valere, impegnarci e mostrare a tutti che sappiamo bene quello che stiamo facendo.

Un avvocato che ho conosciuto ieri sera ha detto che ci si fida di più delle donne giudici, perché sono maggiormente in grado di trovare un punto di equilibrio tra le varie posizioni. Un giudice uomo, invece, è la salvezza della parte nel torto: l’uomo, dice, sarà sempre in grado di chiudere un occhio. Sempre questo avvocato sostiene che le donne pensano molto più degli uomini, arrivando a una profondità d’animo che i maschi non raggiungeranno mai. Per questo, a quanto pare, le donne possono essere grandiose o tremende, a seconda della situazione. Le donne pensano di più a come fare per competere e raggiungere i propri obiettivi, ma pensano anche di più a come fare per eliminare la concorrenza e primeggiare. Ed ecco che nasce la donna-drago, quella figura mitologica di cui tutti abbiamo avuto modo di fare conoscenza. Una donna apparentemente senza scrupoli, crudele, durissima. Forse, se fosse un uomo, direbbero solo quanto è brava nel suo lavoro.

Credo che le donne siano troppo facilmente portate a competere in maniera violenta. Diciamoci la verità: tiriamo fuori il peggio di noi se davvero la situazione richiede misure drastiche.

Penso che noi donne dovremmo essere più coese: dopo millenni di sottomissione, dopo che dalle religioni alle fiabe hanno detto di tutto su di noi, dovremmo unirci, curarci e vincere. Questo non significa che il maschio debba soccombere o scomparire. Una civile convivenza nel reciproco rispetto sarebbe la soluzione ideale.

Purtroppo, dopo quarant’anni di lotte femministe, siamo giunti a un momennto storico in cui la donna è di fatto un oggetto e basta. Dobbiamo essere perfette, secondo i canoni del maschio, è chiaro. Sottomesse, brave a cucinare e ottime casalinghe, spaventosamente gnocche, maiale a letto, fedeli  fino alla morte, senza pretese, senza aspettative. Una bambola gonfiabile leggermente più indipendente. Noi non abbiamo bisogno  di essere gonfiate regolarmente con un compressore.   Un’immagine deleteria soprattutto per i giovani. Che poi, quanti Adoni ci sono in giro?  Quanti iper belloni, palestrati, dolci, gentili, educati, intelligenti, ricchi, fedeli, romantici ma uomini veri, ci sono oggi a piede libero? Favole, tutte favole. In pratica, sembra che non andiamo mai veramente bene. Secondo me, non è così. Esiste un mondo intero di persone da scoprire, ma solo se si ha una mente sufficientemente larga per capire che il modello di Dolce&Gabbana esiste solo perché lo modificano al computer.

Ma quindi, tirando le fila del discorso, chi vince?

Mi sa che è una di quelle battaglie in cui non esiste vincitore. Forse siamo condannati a restare nel dubbio. Sarebbe bello,  però, se smettessimo di trattarci come competitors sleali e ammettessimo che, dopotutto, non siamo solo noi ad esistere su questa terra e che ci sono moltissime altre persone. Tutti  abbiamo pregi e difetti, ma eliminare qualcuno solo perche donna, maschio, bianco, gay o che altro non è corretto.

Io dico FORZA INTER e resto della mia idea!

XOXO