Felice mercoledì a tutti!
Lo so, è da una vita che non scrivo. So che molti
possono aver perso l’interesse per il mio blog ed è normale: le scrittrici non
costanti sono noiose, alla lunga.
Posso solo dire che l’unica parola che davvero definisce
questi ultimi due mesi è RIVOLUZIONE.
Tutto quello che credevo facesse parte della mia vita
è sparito, sostituito all’inizio da dolore, poi da riflessioni, infine da
assoluta felicità. Ho passato un inverno tremendo, seguito da una primavera
anche peggiore, se possibile. Mettere un piede fuori casa, giorno dopo giorno,
sembrava una scommessa e ogni mattina mi svegiavo con l’ansia al pensiero di
quale disastro mi avrebbe colpita di lì a poche ore.
So per esperienza che i bei momenti sono temporanei e
passeggeri, quindi, adesso, me la godo un po’!
Ho capito molte cosucce in questi lunghissimi 10 mesi
di sofferenze varie. La prima cosa è che non posso tenermi tutto dentro e
resistere a qualsiasi ondata di schifo che la vita mi butta addosso. Ci sono
delle volte, quasi sempre, in cui è giustissimo e sacrosanto fermarsi, mettere
dei paletti e dire a voce alta che cosa c’è che non va e che cosa vogliamo noi.
Una volta che ci si pone la domanda “ma tu che cavolo
vuoi?”, tutto cambia. Una volta che si comincia a riflettere su che cosa si
vuole fare di se stessi, come si vuole vivere oggi, come ci si auspica di
vivere domani, che cosa vogliamo ottenere, chi vogliamo avere accanto, allora
tutto diventa infinite volte più luminoso e con la forza di volontà possiamo
davvero avere tutto. Normalmente,
gareggio per vincere. Scelte le battaglie, sono disposta a strapparmi l’anima
dal corpo per arrivare al mio obiettivo.
Per la prima volta in vita mia, posso riflettere e
dire chiaramente a me stessa che cosa voglio, senza catene e senza vincoli.
Chiaramente, la situazione diventa spaventosa: quando ci sono mani che ti
trattengono da una parte o dall’altra, hai sempre una scusa pronta per
scegliere un indirizzo. Invece, quando ci si sente davvero liberi, ci troviamo
al cospetto di noi stessi e dobbiamo trovare il coraggio di essere onesti e di
esprimere i nostri desideri, dando finalmente voce ai sogni della mente e del
cuore. Può sembrare una stupidaggine new age, ma pensiamoci un attimo.
Nessuno che ti tira a destra o a sinistra. Ascolti
solo te stesso e devi trovare la forza di guardarti allo specchio, capire chi
sei e che cosa vuoi. Forse, è l’attività più dura e provante che una persona
possa affrontare durante la vita. Non è difficile, in fondo, gestire i problemi
e trovare soluzioni quando ci si sente sotto pressione dall’esterno. Ma quando
si è da soli, io e me stessa, allora arriva il terrore. Terrore di aver perso
tempo, terrore di dire finalmente la verità a se stessi, terrore di prendere
una strada solo con la convinzione delle proprie oidee e terrore che quella
strada possa rivelarsi disastrosa.
Ma noi siamo più importanti delle nostre paure e
possiamo dire con certezza che tutti i nostri desideri, se espressi serenamente
e dal cuore, sono meritevoli di attenzione.
Detto ciò, ecco che cosa mi venuto in mente.
A fine settembre ci sarà a Genova il Salone Nautico,
una esposizione gigantesca di tutto ciò che ha a che fare con l’acqua: dalle
barche da altura fino a sistemi di produzione di energia elettrice da fonte
rinnovabile da installare su pontili fluviali e marittimi. Conosco delle
persone a Genova, i miei cari amici di Horus Technology che sempre sono nel mio
cuore, ma non voglio andare a stare da loro.
Quello che voglio fare è partire da Roma, arrivare a
Genova, andare in albergo e il giorno dopo andare al Salone. Poi tornare e
ripartire per Roma.
Ovviamente, non posso farlo completamente da sola. Mi
sto organizzando per essere accompagnata nei vari posti, ma non voglio avere
costantemente qualcuno con me. Voglio, per la prima volta, viaggiare da sola,
permettetemi il termine.
Da sola non sarò, dato che ci saranno i vari
accompagnatori, ma non voglio essere portata di qua e di là da amici. Poi, se
qualcuno si vuole unire al mio viaggio è il benvenuto. Ma la mia idea di
partenza è quella di un viaggio da turista in solitaria, nei parametri di
noi Talpette.
Spero la mia idea vi piaccia. Lo voglio fare da anni e
credo sia arrivato il momentoi. Alla fine, vado a Genova, non a Herat, penso di
farcela!
Un abbraccio forte e pensate anche voi a che cosa
vvolete fare di voi stessi!
XOXO