Ciao a tutti
Se leggete questo post poco dopo la pubblicazione, significa
che siete animali notturni. Un po’ lo sono anch’io. Ultimamente farei
volentieri a meno del sonno. Ho sempre l’impressione di avere infinite cose da
fare e non di avere mai davvero il tempo per terminarle. Mi piace la mattina
presto così come mi piace la notte… Dormirò di pomeriggio!
Vi voglio raccontare della mia piccola ma intensa esperienza
da podista improvvisata. Molto improvvisata.
La corsa non è esattamente il mio sport preferito anzi, non
mi piace. Però l’estate si avvicina, la chiappa si dilata e bisogna porvi
immediatamente rimedio. Correre è l’attività meno costosa e più efficace che si
possa trovare.
Ovviamente, da ipovedente grave quale sono, correre in strada
non è affatto semplice. Detesto il tapis e girare dentro uno stadio mi sembra
da criceto impazzito. Correre su una ciclabile o su un percorso più sicuro è di
certo la scelta migliore.
A roma ci sono diversi percorsi abbastanza tranquilli dove
poter cercare di correre.
Io ho iniziato ieri. Mi rendo conto che è assolutamente
folle, potenzialmente pericoloso e statisticamente è certo che mi sfracellerò
presto da qualche parte.
Però, mi piace vivere sul filo del rasoio e non mi piacciono
i limiti. Se con un minimo di attenzione posso farlo, per quanto pericoloso, lo
farò e basta.
Se anche voi volete sgambettare sprezzanti del pericolo e
siete ipovedenti, ecco qualche piccola dritta che ho scoperto tramite incidenti
sfiorati.
Non correte sui marciapiedi oppure sulla ciclabile romana all’altezza
del piano stradale. Lo spazio è ristretto, è pieno di pali e ostacoli vari,
persone, passeggini e altro. Inoltre, tra i cespugli della ciclabile si sente
sempre rumore di creature che si muovono tra i rami e la cosa fa davvero schifo.
Sono quasi certamente pantegane di fogna. Molto romantico.
Piuttosto, cercate la ciclabile che sta all’altezza del
fiume. Lì la strada è larga, abbastanza tranquilla e potete trovare dei punti
di riferimento. Il primo è di certo ricordare la sequenza dei ponti. Queste strade,
infatti, passano al di sotto dei ponti e ricordando quanti ne attraversate vi
aiuterà a orientarvi sul percorso.
Correndo avendo sulla destra il Tevere, ricordatevi che c’è
un cordolo che a volte diventa un marciapiede e a volte lo scolo dell’acqua.
Tenetevi alla larga di qualche metro perché muovendovi non lo potrete vedere
sempre. Io, ad esempio, lo uso come riferimento per andare inesorabilmente
dritta. Non mi piace stare dentro le linee del percorso delle bici: essendo
silenziose e rapide, le vedo solo all’ultimo e si rischia il danno.
Attenzione ai buchi: chi abita a Roma sa che le strade
(tutte) sono bombardate. Prima di correre fate un giro di camminata veloce sul
percorso che intendete seguire così da accertarvi con la sensibilità della
pianta del piede delle condizioni del manto stradale. Salviamo le caviglie!
Ancora, andateci la mattina presto. Io, essendo pazza, vado
prima delle 7. Mi piace la luce che c’è, non è né troppo forte né il sole
sbatte dritto sugli occhi. Ci sarà il popolo dei podisti del mattino, una bella
serie di persone di ogni età che corrono, quindi a meno che non siate proprio
ai confini della Magliana, troverete sempre dei compagni e non vi sentirete
proprio nel nulla cosmico. Non vi consiglierei di provare a muovervi da soli se
pensassi che è troppo pericoloso a causa della brutta gente che potreste
incrociare.
Non andate per frasche. Evitate sentieri nella foresta,
lasciate il vostro Tarzan interiore buono buono a cuccia. Già facciamo qualcosa
di abbastanza strano e fuori dagli schemi del classico ipovedente, eivtiamo di
metterci anche l’esperienza wild safari.
Quindi, rimanete sul percorso battuto da più gente possibile.
E poi, divertitevi!
Siete dei pionieri. Correte da soli senza vedere quasi. Vivete
pericolosamente e sfidate tutte le regole del buon senso e dello stereotipo,
ammettiamolo.
Sinceramente, nella bella stagione va bene come attivitàma
non so d’inverno, quando di mattina presto è ancora buio, lo farei. Con un po’ di
luce del mattino vedo abbastanza bene (per i canoni di una che ha un decimo
solo a un occhio “abbastanza bene” significa che non fisco necessariamente
dritta nel fiume correndo e ascoltando Spotify). Al buio non so, forse è meglio
la palestra invernale!
XOXO