4 Novembre 2016 | Festa delle Forze Armate e... di Occhiochevivedo!



Ciao ragazze e ciao ragazzi

Sono finalmente tornata in terra romana dopo il mio giro belgo-calabrese durato dieci giorni esatti. Il tempo passa come un lampo quando ci si trova in bella compagnia però, dopo aver dato uno sguardo alle condizioni pietose di camera mia, devo ammettere che dieci giorni si traducono in un delirio turbinante che si scatena nel momento stesso in cui si varca la soglia di casa.
Oggi parliamo di feste e celebrazioni e il 4 novembre ci offre parecchio da festeggiare.
 Sapete, o magari no e in questo caso non è colpa vostra, che oggi si celebra la Festa delle Forze Armate. Si tratta di una festività piuttosto risalente, istituita per la prima volta nel 1919 in occasione della ricorrenza dell’entrata in vigore dell’armistizio concluso con l’Impero austro-ungarico che sancì la vittoria della Prima Guerra Mondiale da parte dell’Italia. Avrete perlomeno sentito da qualche parte la canzone Il Piave Mormorava, da qualche parte avrete visto dei militari in parata oppure, se vi trovate a Roma, forse forse avete avuto modo di vedere il cambio della guardia dei Corazzieri al Quirinale. Purtroppo oggi questo genere di feste non attira più molto seguito. Si tratta di una ricorrenza celebrativa di un fatto storico avvenuto quasi un secolo fa, in generale il sentimento di Unità nazionale o, anche solo più semplicemente, di società non c’è più e ognuno tende a farsi brutalmente i fatti proprio senza mai pensare che in realtà siamo una comunità, un popolo. Sarà che il mio prim ricordo include delle divise dell’esercito, sarà che ho sempre vissuto in un ambiente militare, sarà che iun generale mi piace andare contro corrente e quindi adoro combattere l’indifferenza delle masse verso la Nazione, ma devo ammettere che questa giornata ha una eco particolarmente profonda.
Il 4 Novembre si rende grazie a tutti coloro, soprattutto giovanissimi, che hanno donato la vita per la libertà del proprio Paese. Erano persone che realmente credevano in questo valore. Si rende grazie, a ritroso, a tutti coloro che durante il Risorgimento hanno combattuto affinché noi oggi potessimo sentirci un popolo unito sotto la stessa bandiera, legato dallo stesso sentimento di indipendenza e giustizia che all’epoca smuoveva animi coraggiosi e richiamava le persone verso gesti epici. Oggi rendiamo grazie a tutti i militi, soprattutto a coloro che rimasero ignoti e non identificati, perché è per mano loro che Trento e Trieste sono diventate definitivamente italiane. Oggi rendiamo grazie a tutti quei papà e quelle mamme in uniforme che dedicano la vita al lavoro duro, al sacrificio, ai principi nei quali credono dal profondo del cuore e di certo sperano di rivedere in noi figli. Queste persone si augurano che i loro sforzi e i loro dolori abbiano un senso, uno scopo ultimo e niente vada sprecato in superficialità e decadenza morale e sociale. Oggi rendiamo grazie a tutti coloro in divisa che vegliano sulle nostre città, sulle nostre case e sulle nostre vite normali. Ringrazio anche perché consentono, nelle zone più tristi della Terra, l’accesso alle cure e alle medicine della popolazione locale martoriata da guerre, fame, malattie e povertà.
Per noi oggi tante cose sembrano banali talmente ci siamo abituati. Per noi è banale prendere un aereo e andare a Copenaghen. Per noi è normale uscire di casa per una pizza, per andare al lavoro o per andare dal medico. Per noi è normale vedere una ingiustizia e lamentarci liberamente. Ci sono stati tempi in cui tutto questo non era possibile e ci sono ancora luoghi in cui la nostra normalità equivale alla loro utopia. Tutti questi esseri umani in divisa che, giorno dopo giorno, guadagnano una miseria, dimenticati e snobbati da tutti, sacrificano la loro vita per permetterci di essere tutto ciò che vogliamo, dovrebbero ottenere il plauso collettivo di questo Paese.

Molto più modestamente, volgarmente e a forza di strafalcioni, è arrivato anche il secondo compleanno di OcchioCheViVedo! Con i denti e con le unghie siamo giunti al secondo anno di attività. Onestamente, credevo che mi avrebbero letta solo mia madre e mia zia. Ma poi siete diventati tanti e mi scrivete che i miei post di delirio totale vi piacciono e vi sono addirittura utili!!! Ma chi lo avrebbe mai detto. Devo ringraziare la mia mitica radiologa per avermi spinta ad iniziare questa avventura e magari le farò anche una maglietta commemorativa.
Parlando del blog, ringrazio tutti voi per il sostegno e la simpatia che i dimostrate qui, su Facebook e sui miei pochi video su YouTube. Siete davvero carinissimi e spero davvero che queste mie chiacchiere farneticanti possano almeno strapparvi un pensiero intelligente e un sorriso.
Ho deciso di cambiare la configurazione del blog e del canale YouTube. Credo sia giunta l’ora di diventare più seria e attiva su questi due super mezzi che ho a disposizione. Pensate a tutti i giornalisti che devono fare due anni di pratica e poi un esame di Stato per essere abilitati… mi chiedo cosa ne pensi Dante Alighieri dell’esame di abilitazione, o magari Leopardi, o Petrarca… io invece ho la fortuna di mettermi a scrivere e di essere subito online, pubblicata in mondovisione e spero di continuare al meglio.
Dalla prossima settimana vi aspettano due post e un video settimanali. Argomenti trasversali, al solito, così da non essere mai del tutto noiosa, così da potervi fornire info e dritte utili, oltre a quattro chiacchiere in serenità e magari qualche pensiero serio. Sapete che ho la fissa della comunità, dell’Unità nazionale e della Patria, quindi perdonatemi se miei scritti cerco di risvegliare il dormiente sentimento patriottico che vive in tutti noi ma che da decenni la politica cerca (e, purtroppo, ci sta anche riuscendo) di estinguere.

Il principio è sempre lo stesso: pensiamo con la nostra testa e creiamo nella determinazione di un futuro migliore per chi verrà dopo di noi. E facciamoci anche due risate, già che ci siamo!

XOXO

Foto di Esercito Italiano