Ciao animali della notte
Come spesso accade, non riesco a dormire. Così, anziché rotolarmi
nel micro lettino singolo che ho qui in Lussemburgo, mi sono messa alla
scrivania a scrivere.
Ormai sono esattamente due mesi che vivo nell’unico
Granducato del mondo e devo dire che ci sono, come per tutto, pro e contro.
Sono stanca, è stata una settimana complessa e per fortuna
siamo al primo maggio e il weekend dura di più. Così, invece di incastrarmi in
discorsi contorti che poi mi farebbero solo stufare di scrivere, faccio come si
fa sempre con i ragazzi che vogliamo valutare: LISTA DEI PRO E DEI CONTRO.
E alla fine tiriamo le somme.
Sorvolate sull’ortografia, è il bello della diretta, nessuna
correzione o revisione. Solo ciò che penso.
PRO
Cittadina piccola: Lussemburgo-città conta 100000 anime,
quasi tutte straniere. A piedi si gira facilmente e in pochi minuti si arriva
dappertutto.
Cittadina piuttosto organizzata: ce la mettono tutta, pur
essendo piccolini, a ripondere al meglio alle esigenze di una popolazione che
durante la settimana raddoppia in volume.
Mezzi pubblici: per ora c’è solo l’autobus ma stanno
costruendo una nuova linea ferroviairia che arriverà direttamente al quartiere
delle istituzioni eropee e una marea di linee tram. Anche oggi però i sistema
autobus funziona.
Sono tutti gentili: a volte sembrano fatti. Sempre a
sorridere, a dire grazie e prego e per favore… ho sperimentato più cortesia in
questi due mesi qui che in 10 anni a Roma.
Ambiente multiculturale: essendo tutti espatriati, qui si
incontra di tutto costantemente.
Paese davvero sicuro: qui, anche andando alla stazione alle 3
del mattino, non si ha mai la sensazione di essere in pericolo. Non si fanno
incontri strani, la polizia si mobilita anche per una foglia che vola nell’aria
e anche se si incrociano persone dall’aspetto losco, se ne stanno per conto
loro.
Stipendi alti: stagisti a parte, qui gli stipendi sono
davvero alti, anzi altissimi. E se considrate che a 20 minuti si vive
tranquillamente in Belgio a 30 minuti in Germania – Paesi dove la vita è molto
meno costosa – una grandissima fetta del salario rimane saldamente in tasca,
permettendo di fare perecchi progetti interessanti.
Tranquillità: in Lussemburgo la parola chiave è tranquillità.
Qui tutto si svolge normalmente ma senza quello stress allucinante che sentiamo
in Italia e in particolare a Roma. La gente lavora, i problemi ce li hanno
tutti, matutti sono tranquilli. Semplicemente manca quella cappa d’ansia e
agitazione che affligge il nostro Paese senza tregua.
CONTRO
Passiamo ahimè alle note dolenti. Come sempre, la medaglia ha
un lato dritto e uno rovescio.
Posto davvero piccolo!: se da un lato è bello avere tutto a
portata di mano, dall’altro a volte mi sento soffocare da quanto Lussemburgo è
piccola. Non mi fraintendente, rispetto a Roma qui sembra di stare in vacanza. Però
è davvero piccola come situazione. Sembra di stare in una piccola bolla
silenziosa.
Orari assurdi dei negozi: cataclisma che affligge tutto il
nord Europa. I negozi chiudono alle 18 aprendo alle 9. Non fanno la pausa
pomeridiana. Il problema è che se esci dall’ufficio alle 18, rischi di non
riuscire nemmeno a comprarti un pezzo di pane da mangiare. Tutte le attività si
accumulano il sabato mattina e primo pomeriggio – alcuni negozi il sabato fanno
addirittura mezza giornata – comprtando che una massa allucinante di persone si
alca dappertutto ed essendo lussemburgo, come detto, un buco, sembra di essere
a via del Corso sotto i saldi di gennaio.
Mentalità un po’ così: sono simpatici, gentili, cortesi, ma
sono davvero provinciali.a volte sembra che mentalmente qui il 21esimo secolo
non sia ancora arrivato. È un modo di pensare e concepire la vita un po’ fuori
dalla velocità della città.
Vita culturale un po’ limitata: quello che davvero non
capisco è proprio questo. Anziché sfruttare la presneza assolutamente
maggioritaria degli stranieri nel loro territorio e provare a tirare fuori il
meglio di tutte le culture con arte, muscia, spettacoli e altro, tutto rimane
sempre legato all’iniziativa del singolo.
CANTIERI OVUNQUE: mi sembra una grande cosa che vogliano
implementare i trasporti pubblici. Il problema è che non si fanno 100 metri
senza cadere dentro un cantiere aperto. A volte sembra di passare in zone
smilitarizzate reduci da guerre civili violentissime.
Al centro – ma non proprio – dell’Europa: la mia idea era
quella di venire in Lussemburgo e poter viagguare comodamente verso tutte le
capitali e non più carine che distano davvero pochi chilometri da qui. Il problema
è che per quanto riguarda i treni, l’unica linea ad alta velocità va esclusivamente
verso Parigi e Strasburgo, mentre verso nord ed est ci s deve accontentare dei
regionali sfigati che tutti ben conosciamo. Anche per gli aerei la situazione
non migliora. Il microscopico aeroporto lussemburghese ha una capacità
limitata, è costoso e per viaggiare senza spendere una fortuna ci si deve
spostare iin pulman per almeno 300 km verso Francoforte e Bruxelles.
Un traffico peggiore rispetto a quello di Roma! Ci lamentiamo
sempre un sacco del traffico micidiale della Capitale e, in generale, ci
lamentiamo sempre tantissimo del traffico in Italia. Ma qui la situazione non è
assolutamente rosea! La mattina ci possono volere anche 50 minuti per fare 3
km!
Disabled friendly? Domanda difficile. Forse Lussemburgo non
si colloca esattamente al top dellalista delle città più amichevole verso i
disabili. Ci sono molti gradini e dislivelli complessi, la città di sviluppa su
due piani separati collegati da rampe di scale inquietanti.
Quindi, come per tutto, ci sono lati positivi e negativi. Ma per
adesso vincono quelli positivi, così posso dire che per ora il Lussemburgo mi
sta come un guanto!
XOXO